7th EPSU Congress: Committee report presented by Giacomo Berni, 14 June 2004

VII Congresso EPSU (Stoccolma, 14-17 giugno 2004)
INTERVENTO DI GIACOMO BERNI
presidente del Comitato permanente EPSU sulle “public utilities”

Cari delegati, cari amici, signori invitati,

è con piacere e con emozione che vi espongo questo resoconto dei miei quattro anni di lavoro nei servizi pubblici di interesse generale, energia, acqua e rifiuti.

In questi quattro anni abbiamo, senza alcun dubbio, affermato l'EPSU quale uno dei sindacati principali della Federazione europea. Abbiamo visto crescere il numero di iscritti nei vecchi e nei nuovi paesi membri. Possiamo oggi celebrare azioni comuni felicemente conclusesi e stiamo continuando a lavorare sodo per far pesare sempre di più le nostre idee sulle politiche europee.
In questo quadro diventa decisivo il bisogno di avere una unica voce sindacale europea per sostenere le nostre scelte e le lotte con le aziende multinazionali e con i datori di lavoro, nonché con la Commissione Europea per le prerogative che esercita.

Ciononostante stiamo assistendo ancora alla perdita di migliaia di lavoratori nelle aziende elettriche. La liberalizzazione dei mercati elettrico e del gas ha portato fino ad ora solo una forte diminuzione di posti di lavoro, ma non i benefici che erano stati promessi. La sicurezza dell'approvvigionamento non è stata incrementata. I prezzi per i piccoli consumatori, le famiglie non sono stati abbassati. Tutti noi ricordiamo il black-out drammatico in Italia dello scorso settembre. Esperti e sindacati indicano che vi è una enorme lacuna sia sulla rete che nella capacità di generazione, a causa dei sempre più scarsi investimenti da parte delle aziende energetiche.

Sulle reti di trasporto, per quanto mi riguarda, ho deciso di sostenere tutte le prese di posizione che, nel Congresso, chiedono di mantenere sotto il controllo pubblico le reti elettriche di trasmissione nazionali.

Nel campo dell'energia e dei pubblici servizi, EPSU è la voce critica più autorevole a livello europeo: siamo riusciti a raggiungere tutte le sigle sindacali dell'energia europea e ad incrementare le nostre affiliazioni. Con i colleghi dei nuovi paesi membri ci siamo anche opposti alle privatizzazioni e abbiamo tentato di ottenere condizioni di lavoro migliori per i lavoratori dell'industria dell'energia.
L'EPSU si è inoltre periodicamente e regolarmente incontrata con il Commissario responsabile per l'energia, la signora De Palacio, e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ed è proprio grazie alla pressione esercitata da EPSU che le Direttive europee dell'elettricità e del gas contengono prese di posizioni forti sugli obblighi di servizio pubblico, mentre la Commissione è sulla difensiva riguardo le tematiche di sicurezza dell'approvvigionamento. Contemporaneamente EPSU porta avanti la discussione di un'economia basata sull'idrogeno, sulle fonti di energia rinnovabili, sul dialogo energetico tra Russia ed Unione Europea per migliorare il futuro dell'Europa e del mondo.

Abbiamo anche fatto importanti passi avanti per iniziare il coordinamento delle politiche sulla contrattazione collettiva, in particolare per la presenza di aziende transnazionali.

EPSU svolge un ruolo principale nel Comitato elettrico per il dialogo sociale insieme a Eurelectric. In questo senso abbiamo raggiunto già accordi su occupazione, telelavoro, uguaglianza, sulla differenza di genere, sulla formazione e sulla partecipazione dei sindacati, sul rispetto per i diritti del sindacato nelle ristrutturazioni in atto nei nuovi stati membri.

Con l'industria del gas abbiamo avuto invece meno successo. In questo settore abbiamo ripetutamente chiesto l'istituzione di un Comitato sociale di dialogo settoriale, ma la nostra controparte dei datori di lavoro - Eurogas - si è dimostrata poco disponibile. I sindacati del gas attualmente stanno insistendo in una campagna per rilanciare questo processo.

Nel settore dei rifiuti molti fattori ci hanno trattenuti dall'impegnarci in un forte dialogo sociale con i datori di lavoro. Abbiamo continuato ad organizzare il lavoro, concentrandoci particolarmente su sanità, sicurezza, sviluppi nell'industria dei rifiuti, orario di lavoro e batterci per salari più alti.

EPSU inoltre ha realizzato uno dei propri successi nel settore idrico. Il nostro Comitato permanente ha collaborato, insieme al PSI e al Social Forum, per impedire la liberalizzazione del settore idrico così da evitare l'effetto negativo di GATS per il settore dell'acqua. Abbiamo risposto, colpo su colpo, ad ogni mossa del Parlamento e della Commissione che tentavano in tutti i modi la liberalizzazione del settore.

EPSU infine è diventato più attivo nei Comitati aziendali europei, stabilendo anche una rete europea dei propri coordinatori. Valutiamo che per la fine dell'anno gli affiliati ed i coordinatori di EPSU saranno coinvolti nei Comitati aziendali europei che rappresentano migliaia di lavoratori di alcune delle più grandi aziende dell'Europa.

Infine vorrei cogliere questa opportunità per ringraziare tutti i miei colleghi che hanno partecipato al nostro lavoro. Alcuni sono andati in pensione. E tre buoni amici di EPSU, Joao Ribero, di Sindel (Portogallo), Willie Cremins, di Esboa (Irlanda) e Erik Quist, di EL+IT (Norvegia) non sono più tra noi. Hanno sostenuto l'uguaglianza tra i sessi in un settore dominato tradizionalmente dall'uomo. Ci hanno mantenuti su una strada di valutazione critica della politica energetica dell'Europa e delle relative conseguenze per i lavoratori ed i cittadini. Hanno sostenuto fino in fondo che i sindacati dell'energia europei avrebbero dovuto collaborare più strettamente; insieme si sono battuti per affermare i principi della contrattazione collettiva in tutti i paesi. Dedichiamo a loro questa relazione sulle attività. Possa il nostro lavoro essere un tributo durevole alla loro amicizia, la dedica e la devozione agli uomini ed alle donne che lavorano nei servizi pubblici di iteresse generale.

Grazie